
Il restauro dell'aula della Chiesa
Il restauro delle pareti dell’aula della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, iniziato nel mese di gennaio, ha avuto tempi lunghi a causa dell’interruzione dei lavori per la recentissima emergenza sanitaria che ancora detta tempi e modi nelle attività di cantiere. Interrotti il 13 marzo, infatti, i lavori sono ricominciati il 4 maggio e ad oggi sono pressoché terminati.
La ripresa dei lavori è iniziata su due fronti paralleli: mentre si chiudevano gli ultimi dettagli di ricostruzione del cassettonato l’attività di restauro si è concentrata sulle pareti dell’aula.
Ad oggi il restauro dell’opera del Montagni è definitivamente concluso e le pareti sono state completate (a partire dall’alto verso il basso) fino a due metri da terra, fascia che sarà terminata a completo smontaggio del pontaggio, attività di prossima realizzazione.
La pulitura delle superfici verticali, attività preliminare a qualsiasi altro intervento, è stata eseguita esclusivamente a secco con ausilio di aspiratore, spugne wishab e spugne macroporose in grado di rimuovere depositi più consolidati e profondi. La polvere e depositi pulverulenti di varia tipologia erano residui del tempo ma anche depositi connessi alla fase di crollo della copertura.
L’attività di preconsolidamento ha riguardato principalmente la pellicola pittorica in corrispondenza delle paraste in finta pietra (le superfici decorate alternano elementi realizzati con stucchi in pasta ad elementi dipinti). Laddove necessario, nei punti di sollevamento localizzato della pellicola in spessore si è operato con consolidanti (microemulsioni acriliche) e la successiva adesione al supporto; nei casi di distacchi più profondi, in genere laddove erano presenti stucchi in pasta, si è invece operato con malte premiscelate con consolidante.
Il cornicione che decora il perimetro dell’aula presentava danni importanti sul lato sinistro causati dell’impatto del materiale crollato dalla copertura. Nella parte sommitale, esso presentava elementi geometrici sovrapposti agli elementi murari in laterizio e stucco che lo costituiscono. Tali elementi, danneggiati dal crollo, sono stati rimossi per poter intervenire sulla parte strutturale del cornicione, laddove necessario, con operazioni di tipo scuci-cuci, interventi di consolidamento con perni e opere di ripristino della continuità muraria con stucco sagomato in loco. Gli elementi geometrici, a seguito di pulitura, sono stati poi ricollocati e integrati laddove mancanti.
In numerosi punti del cornicione sono stati oggetto di intervento e ricostruzione alcuni dettagli decorativi (es. fogliette in corrispondenza dei capitelli) danneggiati nel crollo.
Il restauro del cornicione si è concluso con integrazioni cromatiche in tinta e doratura.
Le superfici verticali, dopo le operazioni di pulitura, sono state oggetto di interventi puntuali in corrispondenza delle fratture e microfratture provocate prevalentemente dal materiale del crollo della copertura. Qui sono stati realizzati interventi di stuccatura e ritocco a mimetico dove necessario con puntuali reintegrazioni pittoriche.
Sotto l’arco tra la navata e l’abside un angelo con tromba è stato interessato da un intervento di ricomposizione e reintegrazione di tanti elementi di dettaglio con l’ausilio delle informazioni disponibili nel rilievo 3D che già aveva guidato i restauratori nella ricostruzione delle porzioni di cassettonato crollate.
Gli altari non presentavano particolari problematiche e sono stati oggetto prevalentemente di quegli interventi necessari a consolidare la pellicola pittorica. Anche su di essi si è operato con pulitura, consolidamento, ripristino della mancanze e della coloritura.
Cosa resta ancora da fare? I lavori ad oggi mancanti sono quelli che riguardano la fascia di altezza due metri da terra che, come anticipato, potranno essere svolti esclusivamente a totale rimozione del ponteggio, e i balconcini lignei (cantorie) che saranno oggetto di attenzione a breve con ausilio di trabattelli.
Il cantiere rivolgerà quindi la propria attenzione alla pavimentazione dell’aula per la ricostruzione della porzione crollata e la ricostruzione della soletta con il piano sottostante.