
Conclusione dei lavori come regalo di Natale
Giunti a Natale l'imminente conclusione dei lavori alla Chiesa di San Giuseppe è un vero regalo per tutti coloro che hanno dedicato tante energie e tanto lavoro per riportarla allo stato precedente al crollo del 2018, anzi per averla restaurata ed aver potuto realizzare tanti lavori di manutenzione molto preziosi per ogni immobile storico.
Con il mese di dicembre è stato portato a compimento l’impianto di illuminazione e sono stati posati ed opportunamente orientati i punti luce che il progetto di illuminotecnica aveva studiato nell’obiettivo di valorizzarne l’architettura e l’apparato decorativo dell’edificio.
Anche l’impianto audio e quello di videosorveglianza sono stati installati dotando la chiesa di un sistema tecnologicamente avanzato per la diffusione del sonoro a supporto delle funzioni religiose e di un sistema adeguato al monitoraggio della conservazione dei beni in essa contenuti, in particolare a tutela dei beni mobili quali per esempio le tele e di tutti gli arredi liturgici. A tale proposito vale la pena ricordare che l’impianto di videosorveglianza attivo prima del 2018, attualmente rinnovato e adeguato, è stato utile alla ricostruzione dei momenti del crollo.
Le finestre dell’aula, caratterizzate da serramenti metallici con apertura a vasistas e 9 vetri quadrati ciascuna, hanno visto la sostituzione dei vetri esistenti non solo perché la maggior parte di essi si presentava in cattive condizioni di conservazione con rotture e incoerenza nei punti di sigillatura ma anche perché nella sostituzione risiede la volontà di riportare alla luce i meravigliosi colori degli affreschi del ciclo genealogico. I vetri preesistenti infatti erano di colore giallo e la luce, filtrando, appiattiva tutta l’architettura ed il gioco di volumi e colori degli interni. Ora, la luce bianca, modulata negli orari della giornata, consente di leggere le decorazioni e gli elementi decorativi che caratterizzano l’ambiente dell’aula e illumina con vigore i cicli pittorici, le tele e gli arredi liturgici, valorizzandone i contenuti e l’ottima fattura, risultato di una sapienza artigianale del passato di elevato valore.
Tutti questi interventi, di apparente facile esecuzione, hanno implicato l’utilizzo di un cestello elevatore, che ha stazionato in cantiere per un totale di circa 20 giorni, e l’attività di più uomini che si sono dovuti adoperare nello svolgimento di operazioni coordinate.
Concluse completamente anche le opere che riguardano la pavimentazione dell’aula della chiesa con il trattamento finale di microlevigature che ha mediato tutte le approssimazioni di montaggio e accompagnato le nuove lastre alle vecchie.
Il grande portone d’ingresso, che era stato smontato e trasportato in un laboratorio di falegnameria per il suo restauro, è stato finalmente ricollocato nella sua posizione originale.
Concluse quindi le tante attività descritte, è stato finalmente possibile ricollocare le tele e gli arredi liturgici che erano stati rimossi subito dopo il crollo della copertura dell’agosto del 2018 ed è stato possibile dedicarsi anche alle operazioni di accurata pulizia del coro ligneo dell’Oratorio, dato che l’ambiente è stato utilizzato quale spazio di deposito degli elementi recuperati dal crollo del cassettonato ed è stato a lungo adibito a ‘ufficio’ e “laboratorio di restauro” a servizio del cantiere.
Cosa manca? Tutto concluso dunque, ed ora resta solo la bussola di ingresso e la messa appunto finale degli scenari di illuminazione e audio. Già dal 28 si procederà con tutto questa fase di fine conclusione del restauro e poi con la formale chiusura del cantiere!