La chiesa

La facciata

La facciata, a due ordini, con porta tra semicolonne e timpano, è arricchita da volute ed edicole e presenta un grande timpano sulla sommità, le cui estremità inferiori racchiudono altri due timpani minori ed al centro un elegante gioco di volute.

L'interno

L’interno rispecchia il progetto di Montani, anche se nel tempo ha subito delle modifiche strutturali e sono state eseguite delle aggiunte decorative.

La chiesa è a pianta longitudinale con due cappelle a nicchia per lato e abside semicircolare ricoperta da una calotta semisferica.

Il soffitto

La navata è decorata da un soffitto in legno dorato con intagli, realizzato su un disegno del Montani: al centro una Natività contornata da quattro figure angeliche che segnavano gli angoli della cornice centrale. La scena della Natività si svolgeva sotto il semplice tetto poligonale della capanna, intorno al quale volava un coro di angeli con il cartiglio della Gloria; un pastore era inginocchiato a lato di Gesù ed espressive, realistiche, erano le teste del bue e dell'asinello. In altre due cornici laterali - di uguale disegno fra loro, ma di minore grandezza e di profilo diverso rispetto a quella centrale - contenevano altre due scene, realizzate ad altorilievo: San Giuseppe col Bambino (presso la parete di fondo) e Sacra Famiglia (presso la controfacciata).

Le cappelle laterali

Sempre all'interno troviamo due cappelle per ogni lato, impreziosite da diversi dipinti: “Lo sposalizio della Vergine” di Orazio Bianchi, la “Natività” di Carlo Maratta, “Sacra famiglia con Sant’Anna” di Giuseppe Ghezzi e “Il transito di San Giuseppe” di Bartolomeo Colombo; la controfacciata ospita una cantoria con sovrastante organo a canne.

La cappella del Crocifisso

In un vano sottostante, tra il pavimento e la volta del Carcere Mamertino, vi è la "Cappella del Crocifisso" del Cinquecento, cosiddetta da un Crocifisso ligneo già precedentemente conservato al di sopra della porta del Carcere Mamertino.

L'oratorio

Annesso all’edificio di culto, vi è l'oratorio, anch'esso con un bel soffitto ligneo, in cui si trovano gli affreschi di Marco Tullio Montagna raffiguranti "Storia della Sacra Famiglia".

La cantoria

La cantoria è frutto di due diversi interventi. Risulta che nel 1690 la parte sottostante era stata già parzialmente compiuta da Marco Antonio Ravasi, tuttavia, questi commise degli errori ai quali dovettero sopperire gli architetti Sebastiano Cipriani e Girolamo Fontana, che terminarono l’opera nel 1691. L’organo venne eseguito nel 1713, grazie al lascito del confratello Francesco Cimini, dall’intagliatore Giovanni Battista Vannelli e dipinto in oro nel 1719.

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